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MATTIA FRASCOIA. CLASSE 1986. IL CAPITANO

Non servirebbero altre parole, il titolo in estrema sintesi dice tutto: esperienza, leadership, affidabilità.

Potremmo semplicemente scrivere: anche quest’anno Mattia Frascoia vestirà la maglia Blues. Ma non sarebbe giusto. Abbiamo l’occasione di poter descriver e tramandare ai posteri, come fosse un manuale del calcio, le doti di questo giocatore.

 

Ma partiamo da un passato appena recente. Lo Stresa non si è iscritto al mini torneo che ha consentito di dare le vincenti alla Federazione per poter completare gli organici di serie D. Lo Stresa non si è iscritto post-COVID perché non era nella condizione di poter garantire una ripresa in assoluta sicurezza agli atleti. Non si è iscritta perché avrebbe dovuto giocare per settimane senza il condottiero Giorgio Rotolo, fermo ai box per un male bastardo che si è manifestato all’improvviso, lasciando tutti, ma proprio tutti, nello sconforto e nella consapevolezza che, riprendere senza di lui, non avrebbe avuto alcun senso. E così questa volta l’adagio del “The show must go on” è andato a ramengo. L’incedere del tempo ha però consentito ad altre realtà di presentarsi ai nastri di partenza e , di conseguenza, i giocatori tesserati per lo Stresa, che aveva interrotto da prima in classifica la stagione regolare, sono diventati pedine preziose per gli altri. Ed era inevitabile che anche il nostro Capitano, Mattia Frascoia, venisse chiamato per provare a condurre in porto l’ennesima impresa.Mi ricordo come fosse oggi quella telefonata, dove lui cercava di addurre motivazioni alla sua volontà di proseguire con il calcio, quasi scusandosi per l’affronto, mentre io e tutta la società, lo abbiamo spinto a dare sul campo, pur con un’altra maglia, tutto ciò che aveva.

 

E l’ha fatto. Eccome se l’ha fatto. Non avevamo il minimo dubbio, ma ne abbiamo avuto la forte conferma assistendo alla prima partita casalinga del Borgovercelli. In tribuna, in mezzo ad altre persone, perlopiù addetti ai lavori (le porte chiuse hanno consentito limitati ingressi n questo mini torneo)le parole per quel giocatore che “non c’entra proprio niente con questa categoria, è un fuoriclasse” si sono sommate diventando quasi stucchevoli e generando un moto di grande orgoglio in tutti noi.

 

Mattia Frascoia è il Capitano dello Stresa. Lo sarà ancora fino a che le sue qualità non verranno interdette dall’avanzare del tempo. Un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, la storia del nostro calcio parla per lui. Un giocatore che, per tornare a citare le parole sentite su quella tribuna, che avvalorano le nostre consapevolezze: “ non sbaglia un passaggio, legge i movimenti a occhi chiusi, impone il ritmo della gara, anticipa ogni movimento avversario, è allenatore in campo”.  Mattia Frascoia è tutto questo e molto altro. Lo senti borbottare come una pentola in ebollizione quando la squadra non gira, ti accorgi che le cose vanno bene o male solo guardandolo in campo e ascoltando le parole ai compagni. Mattia Frascoia ha svezzato molti suoi giovani compagni, diventando un assillo anche fastidioso, che non li abbandona nemmeno nel post allenamento o gara. Un leader vero, un giocatore che ha meritato il rispetto che tecnici e compagni gli dimostrano.  Uno per cui ti getti anche nel fuoco, in mischia, uno per cui corri più veloce se lo vedi in difficoltà, uno che non ti chiede mai il minimo sindacale, ma che per primo vuole il massimo. Un giocatore come Mattia Frascoia, con quella fascia al braccio, è un vanto per la nostra società. Un senso di orgoglio che cresce di anno in anno. Una certezza dalla quale ripartire, un compagno con cui condividere gioie e dolori, vittorie e sconfitte. Attenzione, non è un santo. Quando perde la trebisonda diventa diabolico, incontrollabile anche. Ma non deve spaventarci.

Lui è il nostro Capitano. Lui è Mattia Frascoia e ancora una volta ci guiderà al meglio verso questa nuova avventura.

 

 

 

 

 

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